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L’IMPORTANZA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLE COMPETENZE GIOVANILI

Hai una età compresa tra i 15 e i 24 anni? Allora la giornata di oggi è dedicata a te! Infatti, nel Novembre 2014, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 15 luglio Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili, per celebrare l’importanza strategica di dotare i giovani di competenze per l’occupazione, il lavoro dignitoso e l’imprenditorialità e per lanciare un appello sull’urgenza di colmare il gap tra formazione e mercato del lavoro.

I giovani tra i 15 e i 24 anni sono 1,2 miliardi – ossia il 16% della popolazione globale – e rappresentano una risorsa dal potenziale immenso, che però non riceve la giusta attenzione e non viene valorizzata in modo adeguato. Infatti, oggi, la probabilità di essere disoccupato è tre volte più alta per un giovane che per un adulto, e la prospettiva per i giovani è spesso quella di entrare nel mercato del lavoro con contratti temporanei e lavori di qualità inferiore, sottopagati e senza tutele. Soprattutto se il giovane è una giovane: globalmente un giovane su cinque non svolge attività lavorativa, di istruzione o formazione (NEET) e tre su quattro dei giovani NEET sono donne.

Anche prima del COVID-19 pandemia, vi era stata una tendenza al rialzo del numero di giovani che non svolgono attività lavorative, istruzione o formazione. L’aumento della disoccupazione giovanile è uno dei problemi più significativi che le economie e le società del mondo di oggi devono affrontare, sia per i paesi sviluppati che per quelli in via di sviluppo.

Il punto di partenza: una formazione inadeguata

Nonostante i grandi progressi degli ultimi decenni per ampliare l’accesso alla scolarizzazione primaria, il numero di giovani senza istruzione, occupazione o formazione (NEET) è in aumento. Secondo le Nazioni Unite, è cresciuto da 259 milioni nel 2016 a 273 milioni nel 2021.  In tutto, circa 400 milioni di persone di età compresa tra i 15 ed i 24 anni perdono opportunità di lavoro.

Una delle principali aree di interesse per la Giornata mondiale delle competenze della gioventù è dunque quella evidenziare l’importanza dell’istruzione e della formazione tecnica e professionale (TVET) come mezzo per raggiungere l’obiettivo di garantire un’istruzione di qualità che sia più inclusiva ed equa, promuovendo opportunità di apprendimento permanente per tutti.

La TVET può fornire ai giovani le competenze necessarie per accedere al mondo del lavoro, comprese le competenze per il lavoro autonomo”, afferma l’ONU. Ma non sempre è facile accedere ai servizi TVET: l’accesso a tali servizi, infatti, può dipendere dalla localizzazione geografica e dallo stato di reddito relativo.

Sia nelle economie sviluppate che in quelle in via di sviluppo, coloro che vivono nelle grandi città hanno infatti maggiori probabilità di essere in grado di frequentare il college o l’università rispetto a coloro che vivono in aree remote e scarsamente popolate.

Ma non solo: spesso coloro che a scuola ci vanno o che imparano un mestiere, non hanno competenze di qualità sufficiente per ottenere lavori di qualità adeguata e cogliere le opportunità occupazionali offerte dalle trasformazioni tecnologiche e dalle relative professioni. Si stima infatti che l’85% dei posti di lavoro che verranno creati globalmente di qui al 2030 richiederanno conoscenze e tecniche che ancora non vengono trasmesse ai giovani.

Tutto questo rappresenta un grave problema che è necessario risolvere al più presto: infatti, favorire l’acquisizione di abilità da parte dei giovani migliora la loro capacità di compiere scelte consapevoli dal punto di vista lavorativo e in generale per la loro vita futura e consentirà loro di avere accesso alle nuove opportunità e sviluppare il loro potenziale.

I giovani e la pandemia da COVID-19

La Giornata mondiale delle competenze giovanili 2021 celebrerà la resilienza e la creatività dei giovani durante la crisi: tale giornata, quest’anno, si svolgerà in un contesto impegnativo a seguito del perdurare della pandemia di COVID-19. A causa del blocco della pandemia i giovani di tutto il mondo sono stati i primi a doversi mettere in gioco e trovare nuovi sbocchi per l’apprendimento e strumenti innovativi per lo sviluppo e l’utilizzo delle proprie competenze. 

Secondo i dati forniti dall’UNESCO quasi il 70% dei discenti del mondo è stato colpito dalla chiusura scolastica. I profondi tagli al budget per l’istruzione e la crescente povertà causati dalla pandemia di COVID-19 potrebbero costringere almeno 9,7 milioni di bambini a lasciare la scuola per sempre entro la fine di quest’anno, mentre milioni di altri bambini avranno gravi ritardi nell’apprendimento.

Lo sviluppo delle competenze dei giovani dovrà infatti affrontare una serie di problemi sconosciuti che emergono da una crisi in cui la formazione è stata interrotta in un modo senza precedenti su scala praticamente universale.

I giovani di età compresa tra 15 e 24 anni sono particolarmente esposti alle conseguenze socioeconomiche della pandemia. La chiusura di scuole e dei luoghi di lavoro comporta infatti significative perdite di apprendimento e formazione

Un esempio sono tutte le interazioni che i giovani hanno tradizionalmente con il mondo del lavoro, come l’esperienza lavorativa e i tirocini, che sono spesso stati interrotti a seguito della pandemia.

Per ovviare a questo problema, negli ultimi mesi sono stati sviluppati una miriade di materiali didattici virtuali, molta innovazione e creatività e alcuni meravigliosi esempi dello sfruttamento del potere della tecnologia per migliorare l’istruzione. La tecnologia permetterà di rivoluzionare il modo in cui i giovani interagiscono con l’istruzione ed il mondo del mondo. 

Come aiutare i giovani a fare scelte di carriera più informate

In un contesto post-pandemico come quello che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni, cosa si può fare per sostenere i giovani, in particolare quelli provenienti dai contesti più svantaggiati? Come si può aiutare i giovani a navigare in questo mare di incertezza, sfruttando al meglio le loro capacità e talenti e assicurandoci che siano in grado di fare scelte di carriera informate?

È ormai ampiamente riconosciuto che le interazioni con il mondo del lavoro aiutano ad ampliare gli orizzonti dei giovani, ad accrescere le loro aspirazioni ed a sfidare gli stereotipi. Attività come tirocini, esperienze lavorative, job shadowing e colloqui di approfondimento della carriera aiutano ad aumentare la loro motivazione ad apprendere e ad essere informati sull’intera gamma di lavori e sui percorsi di carriera in essi. Contribuiscono inoltre a ridurre la discrepanza tra le aspirazioni di carriera dei giovani e la realtà del mercato del lavoro.

Nell’ultimo decennio, prove solide e coerenti hanno indicato che gli adolescenti che partecipano ad attività con i datori di lavoro mentre sono a scuola e all’università, in media, ottengono risultati migliori da giovani adulti nel mondo del lavoro. 

Per questo tali interazioni con il mondo del lavoro devono far parte di una strategia di carriera globale con informazioni aggiornate e di alta qualità sul mercato del lavoro e l’accesso a consulenza e orientamento professionale indipendenti e imparziali.

I giovani come parte integrante del cambiamento

I giovani di tutto il mondo hanno mostrato un’incredibile resilienza e adattabilità di fronte a una pandemia globale che non solo ha minacciato la loro salute mentale, ma ha ridotto il loro stile di vita e la loro capacità di dotarsi di competenze per l’occupazione.

I giovani non possono lasciare il loro futuro all’attuale generazione di leader: devono prendere in mano la situazione, nella misura in cui è possibile. Naturalmente, sarebbe troppo idealistico da parte nostra pensare che i giovani possano risolvere da soli tutte queste sfide: ma sarebbe altrettanto miope e irresponsabile non prendere posizione o non cercare di avere un’influenza positiva sulle nostre società.

Celebrare giorni come questo invia un messaggio ai giovani: che l’ONU comprende le sfide che stiamo affrontando, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Ma, allo stesso modo, i giovani devono sfruttare queste opportunità per ritenere sia l’ONU che i suoi Stati membri responsabili dei progressi (o della loro mancanza) nelle politiche giovanili. 

La Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili è un’opportunità per i giovani come noi di riunirsi e diventare parte del cambiamento che vogliamo e ci aspettiamo di vedere.

Sara Masri

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