MODA E METAVERSO: LA FUSIONE TRA INNOVAZIONE, TECNOLOGIA E CREATIVITÀ

Cos’è il metaverso?

Metaverso: si tratta di un qualcosa del quale si sente parlare ormai quotidianamente. Il termine non è tuttavia nuovo: il primo riferimento a un cosiddetto “metaverso” risale infatti agli anni ‘90, periodo nel quale venne pubblicato il libro Snow Crash di Neal Stephenson. All’interno del volume, il metaverso coincideva con la possibilità di assumere una forma tridimensionale attraversando mondi virtuali, tramite il web.

Nella modernità, il metaverso ha assunto delle connotazioni differenti: non si tratta più di un mondo solamente virtuale e separato, ma di una fusione dello stesso con la realtà. Per usare una terminologia più precisa, il metaverso è definibile come uno spazio virtuale tridimensionale, all’interno del quale gli utenti possono interagire con altre persone, con il contesto e con gli oggetti presenti, impersonando degli avatar. Un nuovo ecosistema digitale.

Oggi ad avere il maggiore dominio sul metaverso è Mark Zuckerberg, il già celebre fondatore di Facebook. Nel 2021 Zuckerberg ha annunciato il rebranding della compagnia Facebook, Inc. in Meta Platforms, Inc., raccogliendo al di sotto di un solo gruppo Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger.

Per utilizzare il metaverso è necessario iscriversi alle piattaforme in grado di dare tale servizio (quali Horizon Worlds, Sandbox, Decentraland e Roblox per citarne alcune, senza dimenticare la celebre Epic Games con Fortnite). Gli altri requisiti sono piuttosto semplici ed ovvi:

  • una connessione internet;
  • uno smartphone o computer;
  • un visore VR o AR per le esperienze che lo richiedono;

Gli ambiti di applicazione sono numerosi e spaziano dalla moda al gaming, dal turismo all’istruzione, fino al mondo del lavoro. Nel dettaglio, moda e gaming hanno sviluppato una stretta connessione nel tempo, portando il mondo del fashion a un livello assolutamente alternativo rispetto alle classiche passerelle.

Moda e gaming: come si è evoluto il concetto di moda nel metaverso?

Fortnite, The Sims, League of Legends, ma non solo. Sono decine di migliaia i videogiochi nei quali è possibile personalizzare il proprio personaggio; in gergo, le vesti dell’avatar digitale sono definite skins. Inoltre (anche prima dell’avvento del metaverso) già molti siti di gaming davano la possibilità di acquistare beni e oggetti con la moneta della piattaforma; una sorta di spazio ideale per le case di moda per promuovere i propri capi.

Uno dei primi brand a cavalcare l’onda del metaverso è stato Louis Vuitton, “vestendo” i protagonisti del videogioco League of Legends. Similmente ha agito Balenciaga, marchio che nel mese di settembre 2021 ha lanciato nello store del gioco quattro nuove skins e una serie di oggetti, anticipando l’uscita della collezione reale.


Louis Vuitton x League of Legends

I brand che sfruttano la tecnologia

Di giorno in giorno il numero di marchi di moda che fanno il loro ingresso nel metaverso aumenta: non solo brand di lusso (quali Balenciaga e Louis Vuitton) ma anche firme di fasce minori.

  • NIKE. Ha esordito nel metaverso con Nikeland, un mondo virtuale realizzato all’interno di Roblox, dove gli utenti possono giocare e contemporaneamente vedere e provare in anteprima i prodotti del marchio.
  • ADIDAS. Sfruttando la piattaforma Sandbox, Adidas ha realizzato una linea NFT, chiamata “Into the Metaverse”. Gli utenti hanno la possibilità di acquistare (con un’apposita valuta) alcuni oggetti speciali, partecipando anche attivamente alla realizzazione di nuovi prodotti per il brand.
  • H&M. Il colosso di abbigliamento svedese ha avviato di recente una collaborazione con Ceek, una società specializzata in servizi digitali. Con essa, ha aperto uno store virtuale, dove gli utenti (con un visore per la realtà virtuale) potranno accedere liberamente al negozio, acquistando gli abiti con dei Ceek Coin, una criptovaluta.

La fashion week

Tra i vari universi digitali esistenti, Decentraland sembra essere quello favorito per lo sviluppo della moda virtuale. Favorito al punto da essere stato scelto per ospitare la prima Metaverse Fashion Week (MVFW) della storia. Quest’anno infatti, in aggiunta ai tradizionali appuntamenti fisici nelle città di Milano, Londra, Parigi e New York, diversi brand hanno optato per presenziare anche in un’ulteriore settimana “digitale”.

L’organizzazione della Metaverse Fashion Week è stata ispirata direttamente agli eventi e ai luoghi reali: gli utenti avevano infatti la possibilità di muoversi all’interno di diversi quartieri, tra pop-up store, installazioni artistiche, concerti, panel di discussione del settore, afterparty e, ovviamente, sfilate di moda. Non solo: gli utenti avevano anche la possibilità di acquistare abiti e accessori griffati per i propri avatar, tramite criptovalute. Ulteriore novità è stata la vendita di NFT (non-fungible tokens) creati da alcuni marchi, quali Diesel e Balenciaga.

Gli eventi hanno avuto luogo dal 23 al 27 marzo 2022, sulla piattaforma ancora accessibile, da qui. La kermesse ha visto la partecipazione di oltre 50 brand, con nomi di spicco quali Elie Saab, Hugo, Dolce & Gabbana, Karl Lagerfeld, Roberto Cavalli, solo per citarne alcuni.

Il caso MetaBirkins

Birkin, Hermès; per gli appassionati di moda, un’icona assoluta. La Birkin è infatti uno degli iconici modelli di borse della maison, con ogni modello prodotto venduto a cifre da capogiro (uno ha raggiunto il costo di 112mila euro). Con una fama del genere, è normale che abbia fatto scalpore quanto realizzato da Mason Rothschild, artista digitale di los Angeles. L’uomo ha infatti creato e venduto in forma di NFT una collezione di 100 (così ribattezzate) MetaBirkin.

MetaBirkins

Tale atto ha innescato però una reazione a catena, che ha portato prima alla denuncia per violazione dei diritti sul marchio Hermès e, in seguito, alla valutazione dell’introduzione di una serie di regole per il Metaverso. Un argomento che tuttora non ha trovato risposte certe, restando in bilico tra libertà espressiva e contraffazione.

Positivo e negativo

Oltre al pericolo di contraffazione, uno dei maggiori dubbi riguardo alla moda nel Metaverso riguarda il possesso effettivo degli abiti e accessori lì acquistati: sarà davvero sufficiente, per i clienti, possedere determinati oggetti solamente in modalità virtuale?

Nell’attesa di scoprire la soluzione al quesito, sono emersi anche risvolti positivi riguardo al come la moda virtuale potrebbe migliorare l’ambiente nel quale viviamo. L’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo: la stessa fashion week produce un enorme impatto ambientale. Lo spostamento di questo evento online sarebbe già un primo passo per limitare l’impatto dell’uomo sull’ecosistema. Un ulteriore step potrebbe essere il lancio dei nuovi capi di moda inizialmente nel Metaverso, con la possibilità di acquistarli, producendo poi dal vero solo il numero di abiti effettivamente acquistati. Così che anche il mondo della moda possa procedere verso un futuro di maggiore sostenibilità.

#JEMIBreview

Emma Salvadori

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